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Dal pionierismo 2step del Tiziano Ferro di "Xdono" alla trap di Sfera Ebbasta, Tedua e Rkomi, la canzone italiana dopo il Duemila si è evoluta incorporando nuovi suoni globali e piegandoli alla nostra tradizione melodica. La crisi del mercato discografico fisico ha (quasi) fatto scomparire supporti e album come entità artistiche. Ma non le canzoni, che invece proliferano: saltando di playlist in playlist, penetrando in tutti i nuovi spazi disponibili, uno spot su YouTube, una radio in store, la puntata di una serie tv. Lo streaming ha anche trasformato l'attitudine degli italiani al genere: se negli anni Zero la scena indie e la musica definita "commerciale" sembravano gli unici antipodi possibili, con l'hip hop che cresceva ma restava ostracizzato dai media generalisti e snobbato da tanta critica, nei Dieci il gusto diventa reticolare, mescolando ipotesi e sonorità e soprattutto nuovo pubblico ai concerti, e rendendo obsolete le antiche contrapposizioni. Basta la vittoria a Sanremo di un artista come Mahmood nel 2019 a sparigliare le carte, e a far discutere ancora l'Italia intera di canzoni (e non solo). "Unadimille" è un catalogo e un atlante di questi vent'anni di canzone italiana. Nato dall'esperienza del blog "Unadimille.it", raccoglie 1.000 schede di altrettante canzoni pubblicate dal 2000 al 2019, realizzate da oltre 500 autori attivi nei generi più disparati: rap, trap, r'n'b, elettronica, indie, rock, latin, folk, cantautorato classico, pop da classifica, itpop, artpop... Per ognuna delle canzoni è fornito un commento analitico che mette in luce gli aspetti più emblematici ed eventualmente innovativi del brano.